Riciclare sì, ma non solo

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Riciclare sì, ma non solo

Riutilizzare, ridurre e riciclare. Ormai da decenni queste “3R” sono al centro di un atteggiamento sostenibile nei confronti del consumo e dello stile di vita. Ma bisogna capire che, sebbene il riciclo sia parte integrante di un’economia circolare, è sempre la terza priorità. Le prime due “R”: riutilizzare e ridurre sono ai primi due posti per un motivo e il riciclaggio è l’ultima delle opzioni.

Il Global Recycling Day o Giornata Mondiale del Riciclo, è stata creata nel 2018 per aiutare a riconoscere e celebrare l’importanza del riciclaggio nel preservare preziose risorse primarie. Il 18 marzo di ogni anno, come stabilito dalla Global Recycling Foundation, è una giornata per:

  • Dire ai leader mondiali che il riciclaggio è semplicemente troppo importante per non essere una questione globale, e che un approccio comune e congiunto al riciclaggio è urgentemente necessario.
  • Chiedere alle persone di tutto il pianeta di pensare alle risorse, non ai rifiuti, quando si tratta dei beni che ci circondano – finché questo non accade, semplicemente non assegneremo ai beni riciclati il vero valore e la riconversione che meritano.
  • Addirittura, il riciclaggio è stato riconosciuto come la settima risorsa da cui l’umanità dipende per la fornitura di materie prime e il suo ruolo essenziale è stato molto visibile durante la crisi del Coronavirus.

Detto questo però, bisogna fare ancora più attenzione sul fatto che il miglior tipo di rifiuto è quello che non viene mai prodotto. Oltre il riciclo, servono sempre più sforzi rivolti alla prevenzione della produzione di rifiuti da imballaggio.

Quindi sì, bisogna assolutamente riciclare ma non è la panacea. Anzi, evidenziare il riciclaggio come una “soluzione” può essere considerato controproducente come principio per una vita più sostenibile, poiché il riciclo da un senso di “ho fatto la cosa giusta” quando in realtà sarebbe meglio consumare meno (ridurre) e riutilizzare quello che si ha. Il riciclaggio è anche la soluzione più conveniente per gli addetti al “greenwashing” ed è facile trovare la parola “riciclato” come strumento di marketing sulle etichette. Insomma, il riciclo incontra detrattori anche tra gli attivisti ambientali ed è criticato per altri motivi quali:

  • I costi ambientali del processo della trasformazione dei rifiuti (alto consumo energetico)
  • Il basso rendimento nella quantità delle materie prime ottenute
  • La bassa qualità dei prodotti finali

La vera soluzione green è farsi delle domande: prima di acquistare un prodotto chiedetevi se ne avete davvero bisogno. Poi, fare una pausa prima di scartare oggetti alla raccolta differenziata e pensare se possono avere una seconda vita. Chi può permettersi di fare delle scelte dovrebbe privilegiare sempre prodotti con pochi imballaggi, per esempio, per le pulizie di casa o l’igiene personale, scegliere i prodotti con le ricariche in modo da ridurre il numero di contenitori oppure provare con i detersivi solidi.

 

Il miglior tipo di rifiuto è quello che non viene mai prodotto. Oltre il riciclo, servono sempre più sforzi rivolti alla prevenzione della produzione di rifiuti da imballaggio.

 

Comunque l’Italia non è male

Secondo i dati Ispra i rifiuti riciclati sono 120 milioni di tonnellate, il 65% del totale, mentre tra quelli urbani ne sono stati riciclati 14 milioni di tonnellate, il 47%. I nuovi target prevedono il riciclo del 55% al 2025 e il 60% al 2030.

Guardando i paesi vicini, la posizione dell’Italia non è affatto male. Un raffronto con i principali Paesi europei vede l’Italia seconda dietro la Germania (67%) nel riciclo degli urbani e di nuovo seconda ma questa volta dopo la Polonia (75%) per il riciclo degli speciali. E se si mettono in confronto le statistiche mondiali l’Italia è al sesto posto nella classifica tra i paesi che riciclano di più.

Il rapporto annuale “L’Italia del Riciclo”, promosso e realizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e da l’Unione Imprese Economia Circolare, sottolinea che nonostante la crisi economica e dei consumi generati con la pandemia, il riciclo specifico degli imballaggi nel 2020 si è mantenuto su circa 9,6 milioni di tonnellate, un dato stabile rispetto al 2019.

Nel 2020 la raccolta di plastica è stata di 1.433 kt, con un aumento del 4% rispetto al 2019 (rapporto “L’Italia del riciclo 2021”).

Come riciclare correttamente?

Avendo fatto di tutto per consumare meno e cercato di riutilizzare al massimo si hanno lo stesso dei rifiuti e adesso, solo adesso, bisogna sottolineare quanto sia importante riciclare e addirittura bisogna farlo bene. Innanzitutto ogni consumatore deve prendersi la responsabilità di essere informato e aggiornato sulle disposizioni del proprio comune di residenza. Una corretta raccolta differenziata non sarà uguale in tutta l’Italia.

La prima fase di separazione – quella che avviene in casa – è fondamentale per l’intera filiera di riciclaggio. Ecco alcuni spunti e buone pratiche:

  • Tutti i contenitori devono essere puliti, svuotati e schiacciati. Togliere eventuali etichette di carta sugli imballaggi di plastica
  • Ridurre al minimo il volume dei contenitori come bottiglie e flaconi
  • Appiattire le scatole e comprimere gli scatoloni
  • Per quanto riguarda le bottiglie di plastica piuttosto che schiacciarle dal tappo verso il fondo è preferibile appiattire la superficie laterale perché ciò rende l’imballaggio più stabile sui nastri trasportatori degli impianti di selezione e facilita la lettura del materiale e la separazione delle etichette.
  • Non si dovrebbero mai mettere gli imballaggi uno dentro l’altro per consentire la loro corretta riconoscibilità
  • Per quanto riguarda la raccolta dell’umido togliere meticolosamente gli adesivi delle bucce
  • Inoltre bicchieri, tazze e piatti di ceramica, se si rompono, non devono essere gettati nel vetro ma nell’indifferenziata
  • Uguale per gli scontrini, non vanno con la carta. Sono realizzati con carte termiche i cui componenti reagiscono al calore generando problemi nelle fasi di riciclo. Vanno gettati nel cestino dell’indifferenziata
  • Per il Tetra Pak serve togliere il tappo ed eventuali altre parti in plastica presenti sulla confezione

 

Fonti

Rapporto annuale “L’Italia del Riciclo”, diciembre 2021

Linee Guida riciclo plastica CONAI 2020

Global Recycling Day 2022

World Economic Forum

Come fare la raccolta differenziata

Immagini

Rapporto annuale “L’Italia del Riciclo”, diciembre 2021

Wikimedia Commons